Settembre 2024: in partenza la XIII edizione
Quando, nel XXX canto del Paradiso, Beatrice annuncia a Dante che sono finalmente ascesi all’Empireo, sede divina fuori dal tempo e dallo spazio, lo fa con versi che si incatenano, l’uno all’altro, con le parole luce, amore e letizia: a questa luminosissima dichiarazione appartiene il verso 40, «luce intellettüal, piena d’amore», che quest’anno dà il titolo alla XIII edizione dell’unico festival interamente dedicato al Poeta. Promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna con la direzione scientifica dell’Accademia della Crusca, Prospettiva Dante è in scena dall’11 al 15 settembre nella Ravenna che accolse l’esule Dante e ancora ne celebra, trasmette ed esplora la poesia e il pensiero, in tutta la loro attualità, attraverso un intreccio di ricerca, alta divulgazione e interpretazione artistica. Tra gli ospiti delle cinque giornate di incontri e spettacoli anche Alessio Boni, Samuele Bersani, Beppe Severgnini, Donatella Di Pietrantonio, Mario Cannella, Mauro Moretti, Lorenzo Villoresi, Marcello Prayer, Maria Pia Timo, Virginio Gazzolo, Pap Khouma, Edoardo Prati… Se gli Antichi Chiostri Francescani della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, accanto alla Tomba di Dante e cuore della Ravenna dantesca, sono da sempre la “casa” del festival, l’itinerario di eventi ci accompagna anche al Mercato Coperto, luogo ritrovato della storia sociale ed economica di Ravenna. Tutti gli appuntamenti sono a ingresso libero.
«A fine ottobre, l’inaugurazione del Museo Byron e Museo del Risorgimento a Palazzo Guiccioli collocherà una nuova e luminosa tessera nel mosaico di iniziative con cui la Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna conserva e celebra, promuove e nutre la cultura in questo territorio – sottolinea Ernesto Giuseppe Alfieri, Presidente della Fondazione nonché Presidente della neonata Italian Byron Society – Il festival dedicato a Dante è da molti anni parte di questa progettualità, grazie alla capacità di dare voce non solo all’eredità dantesca, ovvero alla profonda influenza del Poeta sulla lingua, la poesia e il pensiero, ma anche a quel diffuso amore per Dante che lo rende a tutt’oggi nostro concittadino e compagno di viaggio. La vitalità del festival non si è esaurita con il traguardo del settimo centenario della morte di Dante; anche quest’anno, mentre ci prepariamo a dare nuova visibilità a un altro illustre ravennate d’adozione quale Lord Byron, il programma di eventi è un invito a esplorare l’universo-Dante da nuove prospettive e attraverso linguaggi diversi.»
«Il verso 40 del canto XXX del Paradiso, scelto come motto di quest’edizione del festival, tiene uniti, nella terzina che fornisce la definizione dell’Empireo celeste e del destino umano, il pensiero classico, quello cristiano e la prospettiva di quello umanistico – spiega Domenico De Martino, ideatore e direttore artistico di Prospettiva Dante – Tra luce intellettuale e amore l’uomo trova, davanti a Dio, una letizia che è il compimento splendido e perfetto della sua natura. E ancora oggi restiamo abbagliati da questa immagine. Ci piace credere che nelle passate edizioni quanto in questa abbiamo, da un lato, condiviso nuove riflessioni sull’opera di Dante, mentre dall’altro abbiamo tentato di far brillare un’amorosa tensione verso una possibile umana felicità, così come il Poeta continua a indicarci. Anche quest’anno terremo insieme commenti sapienti, letture che sono interpretazioni critiche, spettacoli non privi di verità, parole della lingua che Dante ha forgiato disposte in ritmi contemporanei, corpi che, nel movimento, danno forma a idee, traduzioni ed echi di Dante in altre lontane lingue e culture: tutto sotto il segno di una luce intellettüal che vive di amore.»
La manifestazione, posta sotto l’Alto patronato del Presidente della Repubblica, ha il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, del Comune di Ravenna, della Fondazione Enzo Bettiza e degli Amici dell’Accademia della Crusca; media partner «QN Quotidiano Nazionale», «La Nazione», «il Resto del Carlino» e «Il Giorno».
L’apertura del festival è mercoledì 11 settembre, alle 17.15 negli Antichi Chiostri Francescani, con i saluti di Ernesto Giuseppe Alfieri (presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna), Federigo Bambi (Consiglio direttivo dell’Accademia della Crusca) e Domenico De Martino (direttore artistico di Prospettiva Dante). A misurarsi con le parole di Dante nel concertato a due voci Con l’ali alzate saranno invece Alessio Boni e Marcello Prayer, interpreti fra i più raffinati della scena teatrale (e non solo) italiana e forti di un sodalizio che negli anni li ha portati a confrontarsi, fianco a fianco, con Cervantes, Joseph Conrad, Alda Merini, Cesare Pavese…
Alle 21:00, sempre ai Chiostri, l’attrice e comica faentina Maria Pia Timo mette l’arte del monologo, coltivata in innumerevoli occasioni per la televisione e il palcoscenico, al servizio di una brillantissima ironia che fa precipitare Dante nella contemporaneità: Prima, dopo e Durante. Dannati e bannati: dal padre della lingua ai “maranza”.
Giovedì 12 settembre la seconda giornata si apre alle 17:00 alla Tomba di Dante, dove il cammino del Festival si intreccia a L’ora che volge il disìo, la lettura perpetua della Commedia a cura del Comune di Ravenna e della Fondazione RavennAntica. Sarà Marco Vichi, scrittore fiorentino creatore del celebre Commissario Bordelli e vincitore del Premio Scerbanenco nel 2009, a leggere il canto XXXIV dell’Inferno.
Alle 18:00 e alle 21:00 è invece il Mercato Coperto, innovativo spazio dedicato alle eccellenze del territorio, ad accogliere una maratona di performance raccolte sotto il titolo di MetaDante. Al ricco programma che si dipana fra l’esterno e l’interno del Mercato contribuiscono il progetto Six for Five, la cui ideazione e regia musicale si devono ad Alessandro Di Puccio (direttore del Dipartimento Jazz dell’Accademia Musicale di Firenze); la Compagnia LG-SAB che propone coreografie di Vanessa Schiavon, Letizia Giuliani e Gheorghe Iancu, stella della danza già partner prediletto di Carla Fracci; il Venice Harp Ensemble coordinato da Alessandra Trentin; Marcello Prayer e Vincenzo De Angelis come voci recitanti; ospiti quali Andrea Mariano, tastierista e programmatore dei Negramaro, e la fashion blogger Lavinia Biancalani di TheStylePusher.
Alle 21.30 sarà assegnato per la prima volta il Premio Dante Web, un riconoscimento per chi contribuisce a far “viaggiare” il Poeta anche attraverso la rete. È questo il caso di Edoardo Prati, l’influencer che ha conquistato alla letteratura classica il popolo di TikTok, oggi il social network più utilizzati dai giovanissimi. In autunno sarà impegnato nel suo primo spettacolo, Cantami d’amore, un itinerario letterario e musicale da Lucrezio a Battiato – nella convinzione che l’amore sia la cosa più politica e meno fascista che esista. Conclude la serata Aaron, il giovane cantautore umbro che si è distinto nel talent show Amici nel 2022.
Venerdì 13 settembre alle 11:00 la Tomba di Dante è il punto di partenza di Oh, Dante mio!, una visita in forma di spettacolo ai luoghi di Dante. L’itinerario curato e guidato da Alessandro Libertini e Véronique Nah della compagnia Piccoli Principi propone una passeggiata per tutte le età attraverso i luoghi danteschi di Ravenna. L’obiettivo? Scoprire il Dante in ognuno di noi, parte del nostro universo culturale ma soprattutto del nostro quotidiano (posti limitati, prenotazione: info@fondazionecassaravenna.it; la visita sarà riproposta sabato 14).
Alle 17:00 l’appuntamento alla Tomba con la lettura perpetua della Commedia e il canto X dell’Inferno è affidato a Mario Cannella, direttore del Vocabolario Zingarelli; in altre parole l’uomo che da quasi trent’anni veglia sulla fabbrica delle parole e misura il polso della lingua italiana. Lessicografo di mestiere – «mestiere rimanda al latino ministerium, cioè servizio» come lui stesso sottolinea – Cannella rende il proprio servizio all’Italia rivedendo, anno dopo anno, le voci che riempiono le pagine del dizionario e cogliendo le novità della lingua scritta e parlata.
Alle 17.15 negli Antichi Chiostri Francescani, Dante diventa questione di…naso: è Lorenzo Villoresi a proporre un’insolita prospettiva dal titolo Odori, malodori e profumi, tra Dante e noi. Creatore di profumi e “naso” sopraffino, Villoresi ha aperto la propria maison a Firenze nel 1990, ha inventato fragranze anche per Gucci e vinto il Premio Coty nel 2006 e quello Flair de Parfum di Vienna nel 2015. La sua carriera di profumiere è iniziata dopo studi di filosofia e un viaggio in Oriente sulle tracce di antiche culture, ma in quest’occasione indagherà gli aspetti olfattivi del tempo e dell’opera di Dante.
Sabato 14 settembre alle 11:00 si rinnova la visita-spettacolo Oh, Dante mio! a partire dalla Tomba, dove alle 17 l’attore Virginio Gazzolo, premio Dante-Ravenna nel 2013, è protagonista della lettura perpetua della Commedia per il V canto dell’Inferno – quello che tutti ricordiamo come il canto di Paolo e Francesca – prestando ancora una volta la propria maestria di acuto e originale interprete ai versi danteschi.
Alle 17.15 si ritorna negli Antichi Chiostri Francescani in compagnia di Mauro Moretti, docente di Storia moderna dell’Università per Stranieri di Siena che rifletterà su Dante nell’800: Risorgimento e Stato unitario. Dante è stato simbolo dell’Italia ancora prima che la penisola raggiungesse unità politica: per i patrioti alla ricerca di radici da contrapporre alle dominazioni straniere, il Poeta divenne oggetto di culto, identificato come la figura in grado di rappresentare il pensiero, l’ingegno e la lingua dell’Italia e dare fondamento all’Italia stessa. A partire da questo sentimento la scuola dello Stato unitario rese Dante indispensabile nella formazione del nuovo cittadino.
A seguire Wolof per Francesca (Inferno V): il wolof è la lingua dell’omonima etnia, parlata principalmente in Senegal, nonché in Mauritania e Gambia; è anche la lingua in cui lo scrittore e giornalista senegalese Pap Khouma ha tradotto alcuni canti della Commedia. Naturalizzato italiano e nota figura della letteratura migrante nel nostro Paese oltre che fondatore e direttore della rivista online di cultura italo-africana «Assaman», Khouma fa risuonare i concetti danteschi in un’ammaliante struttura ritmica, tipica della cultura wolof. Lo accompagnano in scena gli attori Mohamed Ba e Rufin Doh Zeyenouin (anche al sax), di origini rispettivamente senegalesi e ivoriane e attivi nel cinema italiano.
Alle 21:00 i Chiostri ospitano un attesissimo doppio appuntamento, aperto dalla performance di Vincenzo De Angelis e Marcello Prayer dedicata alle Rime petrose. A ricevere il Premio Dante-Ravenna sarà Donatella Di Pietrantonio, fresca di Premio Strega per L’età fragile (Einaudi), storia di una famiglia sospesa nel segreto di un trauma; nel candidare il romanzo, Vittorio Lingiardi ha sottolineato che «L’età fragile non è un’età della vita, è la vita stessa (…) La vita dura come un sasso che Donatella Di Pietrantonio riesce a levigare con le mani sicure della sua scrittura». Alla conversazione della scrittrice abruzzese con Domenico De Martino seguirà l’assegnazione del Premio Musica e Parole a Samuele Bersani, cantautore dai natali riminesi e dalla raffinata sensibilità melodica; quella che, abbinata a un personalissimo e vivace linguaggio, l’ha reso un maestro del racconto in musica del nostro presente. Lo introduce lo storico della lingua Lorenzo Coveri, noto anche per essere l’accademico della Crusca che ogni anno dà i voti ai testi delle canzoni di Sanremo.
Domenica 15 settembre, alle 11:00 l’appuntamento di chiusura del festival è agli Antichi Chiostri Francescani con Beppe Severgnini, editorialista da quasi trent’anni del «Corriere della sera» e, dal 2013 al 2021, opinionista del «New York Times». Da infaticabile, ironico e appassionato osservatore della società italiana e dei suoi costumi, nella sua varia e intensa carriera (che ha incluso radio, televisione e teatro) ha dedicato costante attenzione ai problemi della nostra lingua; ci invita ora a riflettere su Volgare di ieri, volgari di oggi.